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I Tibetani dello Zanskar - Aiuto allo Zanskar

Nella remota valle dello Zanskar



I Tibetani dello Zanskar
La Valle dello Zanskar
si trova in Ladakh, India del Nord, ed è detto “il paese degli alti valichi” per la presenza di numerosi passi di alta quota.

Le sue valli, che seguono il corso del fiume Indo, sono ad un'altitudine media di 3500 m e fanno parte dell'estrema propaggine dell'acrocoro tibetano, con il Tibet hanno in comune gli aspetti morfologici e climatici come pure la religione e le popolazioni. Piccoli aerei, il cui atterraggio è vincolato alle condizioni atmosferiche, collegano giornalmente Delhi all'oasi di Leh il capoluogo del Ladakh.

La valle di Leh, con i suoi monasteri e i numerosi trekking, offre una grandissima scelta di itinerari turistici, ma per chi vuole recarsi nella Valle dello Zanskar lo aspettano ancora due giorni di faticoso tragitto.

Da maggio ad ottobre quando i passi vengono aperti, in un paio di giorni di bus o jeep, si riesce ad arrivare a Padum, capoluogo dello Zanskar, oppure si percorrono in 10 giorni i sentieri impervi del trekking, ma è in inverno quando la Valle rimane completamente isolata che lo Zanskar si raggiunge solo con un faticoso cammino di 130 km sul fiume ghiacciato Chadar. Il Chadar (Fiume Zanskar) è tuttora percorso dagli abitanti dello Zanskar che, scivolando veloci con i loro stivali di feltro sulla superficie ghiacciata del fiume, si recano a Leh a realizzare scambi commerciali.
Il paesaggio che si percorre per raggiungere la Valle dello Zanskar è uno dei più belli che l'Himalaya ci possa offrire, con valli sempre più strette, fiumi impetuosi, ghiacciai che arrivano fin sulla strada e le alte vette dello Z 3, rinominato Vetta d'Italia nel 1913 da Mario Piacenza che lo scalò con Borelli e Gaspard.
Il primo insediamento zanskar-pa si incontra a Yuldo, subito dopo compaiono i 3 chorten che segnalano la presenza dell'importante e ricco Monastero di Rangdum. Ecco che si può veramente dire di essere entrati nel territorio zanskaro.

popolazione zanskar

Il Padum, capoluogo dello Zanskar, è un villaggio abitato da una popolazione prevalentemente contadina; alcuni possiedono degli yak, una grossa fonte di reddito per il latte, la carne da seccare per l'inverno e la lana per confezionare i grossi vestiti per ripararsi dal freddo. L'alimentazione della gente è basata sull'orzo, latte, burro, carne e sulla poca verdura coltivata solo d'estate. La prevalenza della popolazione è di ceppo tibetano e fino a poco tempo fa aveva conservato quasi intatta la propria cultura, ma dopo l'Indipendenza dell'India molte cose stanno mutando ed anche la poliandria, che veniva praticata fino a pochi anni fa presso i tibetani di tutte le Alte Valli Himalayane e serviva a contenere il numero delle nascite, è stata abolita. Oggi la consistente presenza militare indiana facilita agli zanskar-pa l'arruolamento, per cui i figli cadetti si affrancano dalla famiglia e la poliandria non ha più ragione d'esistere.

Il Governo indiano ha costruito negli ultimi anni numerose caserme nei punti strategici del Ladakh ed ha anche dotato i villaggi di scuole elementari dove viene impartita la cultura indiana. I tibetani dello Zanskar, sentita la necessità di non dimenticare la propria lingua e la religione buddista, 20 anni fa hanno chiesto ad un francese trekker di aiutarli a creare una piccola scuola presso il Gompa che sovrasta Padum. Oggi la scuola, finanziata dagli aiuti di sponsor francesi ed italiani, si è molto ingrandita e nella sua grande struttura studiano 300 allievi suddivisi in 12 classi fino alla X.

ambiente zanskar Le case della valle vengono tuttora costruite con mattoni in terra a volte impastati con paglia e dipinte in bianco con disegni in rosso che servono a tener lontano il malocchio, il tetto piatto è ricoperto da piccoli legni raccolti nel fiume e ordinatamente sistemati per creare un isolamento dalla neve. I pavimenti delle stanze sono in terra battuta, la cucina è il più grande ambiente della casa con una stufa nel mezzo e poche stoviglie ordinatamente disposte su di una credenza.
 

Tutto il lavoro in questa valle è frutto di fatica: andare a cercare nel fiume Zanskar i legni trasportati dall'Indo per coprire il tetto delle case, raccogliere l'orzo ed i piselli le cui piante servono da foraggio per gli yak, andare a prendere l'acqua per lavare nei rigagnoli che scendono dai ghiacciai, pompare dal pozzo più vicino quella potabile. I pozzi artesiani sono stati scavati solo 3 anni fa a spese della provincia e sono situati in posizioni strategiche per l'uso comune. Nonostante la fatica di una vita quotidiana la gente sorride ed è allegra, cerca di comunicare ed invita facilmente ad entrare nelle case a bere un tè.

I bimbi sono abituati ad essere molto liberi e giocano in mezzo alla terra ed alla polvere, non sono mai puliti a volte neppure quando vanno a scuola. I raggi del sole bruciano loro le guance che vengono spalmate con burro, si creano così piaghe dolorose che lasciano poi la pelle chiazzata di marrone. La salute è un grande problema, bisogna star sempre bene e soprattutto non avere urgenze ospedaliere perché l'elicottero dell'esercito trasporta solo i soldati ed i loro famigliari.

La prevenzione alle malattie non esiste, sarebbero molto utili delle visite annuali agli occhi che soffrono per la forte luce dell'altitudine e spesso la gente, per traumi non curati, perde la vista. Gli uomini sono tuttora soggetti a gravi forme di cirrosi epatica dovute all'abuso durante il periodo invernale di chang, la bevanda alcolica locale ottenuta dalla fermentazione dell'orzo.


scuola zanskar Molte sono le occasioni per far festa: l'arrivo di personalità politiche o religiose, i pic nic delle scuole, i matrimoni e l'addio al celibato cui partecipano tutti i parenti ed amici del futuro sposo che arrivano a piedi dai villaggi lontani e si fermano per giorni nella grande casa di famiglia. Le donne in quell'occasione indossano i costumi tradizionali ed offrono agli ospiti il chang distillato in casa, gli uomini con gli speciali abiti cerimoniali cantano e danzano bevendo in continuazione nella stanza dove il futuro sposo siede immobile ad aspettare i doni in danaro e la kata, la bianca sciarpa di buon augurio, nella stanza vicina i Monaci pregano.
Ci sono poi le feste religiose dei Monasteri; nella Valle dello Zanskar i Festival più importanti sono quelli dei Monasteri di Karsha e di Sani che si celebrano a distanza di 15 gg. l'uno dall'altra. A causa della difficoltà per raggiungere la Valle gli stranieri sono ancora scarsi e proprio per questo le Cerimonie hanno un carattere di estrema genuinità e la presenza di tibetani che arrivano da lontano percorrendo a volte un cammino di 2-3 giorni è una visione stupefacente.
Links
Guida online al Ladakh di Marco Vasta
Link sullo Zanskar a cura di Zanskar.org
Tchadar - il sentiero di ghiaccio di Marco Vasta

 

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