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Sono stati rilasciati due settimane fa dalle autorità cinesi il cantante Namkha e il compositore Bakocha, monaco buddista del monastero ‘Ba Shangtse’, fermati intorno al 10 marzo nella contea Tongde - già territorio tibetano e oggi parte della provincia cinese nordoccidentale del Qinghai - probabilmente a causa dei contenuti politici dei loro brani musicali.

Sono stati rilasciati due settimane fa dalle autorità cinesi il cantante Namkha e il compositore Bakocha, monaco buddista del monastero ‘Ba Shangtse’, fermati intorno al 10 marzo nella contea Tongde - già territorio tibetano e oggi parte della provincia cinese nordoccidentale del Qinghai - probabilmente a causa dei contenuti politici dei loro brani musicali. Lo ha riferito ‘Radio Free Asia’ (Rfa), sostenendo che le forze di sicurezza cinesi li avrebbero liberati intorno al 5 maggio scorso in una località a circa 10 chilometri dalla contea di Tongde. Non sono noti particolari sulla detenzione. La zona del Qinghai è abitata da una popolazione nomadica e non è facile sapere quel che davvero accade nel territorio. Secondo i loro familiari non sono stati maltrattati, anche se Namkha presenta una ferita alla spalla. Sembra che, al momento dell’arresto, la polizia di Qinghai abbia confiscato i 'compact disc' dei due artisti. Sotto accusa sarebbero le parole di alcune delle loro canzoni: ‘Tsenpoe Poinya’ ovvero messaggero del re e ‘Amdo Pogoe’ cioè coraggioso uomo amdo (regione del Tibet, ndr).
[LM]