25/01/2004  TIBET: METÀ POPOLAZIONE VIVE SOTTO SOGLIA POVERTÀ

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Il 49 per cento degli abitanti della regione autonoma del Tibet vive sotto la soglia di povertà. Lo si apprende dall’agenzia ufficiale cinese ‘Xinhua’, secondo cui la metà dei tibetani guadagna 157 dollari l’anno, la decima parte del resto dei cinesi, secondo stime del ministero dell’economia di Pechino. Secondo il governo cinese, gli investimenti per circa 35 milioni di dollari effettuati nel ‘Tetto del mondo’ hanno risollevato, dal 2002 a oggi, le sorti di almeno il 20 per cento della popolazione.

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Il 49 per cento degli abitanti della regione autonoma del Tibet vive sotto la soglia di povertà. Lo si apprende dall’agenzia ufficiale cinese ‘Xinhua’, secondo cui la metà dei tibetani guadagna 157 dollari l’anno, la decima parte del resto dei cinesi, secondo stime del ministero dell’economia di Pechino. Secondo il governo cinese, gli investimenti per circa 35 milioni di dollari effettuati nel ‘Tetto del mondo’ hanno risollevato, dal 2002 a oggi, le sorti di almeno il 20 per cento della popolazione.
Nelle città, in effetti, l’economia sembra aver tratto giovamento dagli investimenti di Pechino, visto l’aumentato numero di piccole attività, spesso legate al turismo, sorte di recente. Ma la forbice con le campagne è ancora enorme, se è vero i contadini guadagnano tra quattro e cinque volte meno dei cittadini.
Ancora marginale, in questa moderata crescita dell’economia locale, è la partecipazione della popolazione autoctona tibetana – sparpagliata nel cosiddetto ‘Grande Tibet’ tra le province di Tíbet, Sichuan, Yunnan, Qinghai e Gansu – rispetto a quella alloctona cinese, che il governo centrale ha voluto spostare nel corso degli anni per riequilibrare in senso più favorevole a Pechino il rapporto tra le diverse nazionalità. La crescita del 21 per cento del turismo, registrata nel 2002, sarebbe stata tuttavia annullata dal recente crollo del settore pari al 64 per cento, a causa della Sars.
[LL]