29/03/2003  Nawang Sangdrol riceverà cure in occidente

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Le autorità di Pechino hanno concesso a Nawang Sangdrol di lasciare la Cina e ricevere cure mediche all'estero. Nawang è giunta ieri (28 marzo) a Washington ed ora si trova a Chicago.
Il primo Ministro tibetano, Professor Samdong Rimpoche, esprimendo apprezzamenti per il gesto, ha ringraziato la Dui Hua Foundation di San Francisco, il cui direttore esecutivo John Kamm ha fatto la spola fra Lhasa e Pechino e si è adoperato in questi mesi per convincere il governo cinese a ricevere cure mediche negli Stati Uniti.

Contenuto di: Tibet's longest-serving prisoner of conscience is free Dharamsala welcomes the Chinese gesture

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Le autorità di Pechino hanno concesso a Nawang Sangdrol di lasciare la Cina e ricevere cure mediche all'estero. Nawang è giunta ieri (28 marzo) a Washington ed ora si trova a Chicago.
Il primo Ministro tibetano, Professor Samdong Rimpoche, esprimendo apprezzamenti per il gesto, ha ringraziato la Dui Hua Foundation di San Francisco, il cui direttore esecutivo John Kamm ha fatto la spola fra Lhasa e Pechino e si è adoperato in questi mesi per convincere il governo cinese a ricevere cure mediche negli Stati Uniti.
Nawang Sangdrol era stata rialsciata sulla parola per motivi di salute nell'ottobre 2002.

Nawang Sagdrol, nata nel 1977, è una giovane tibetana arrestata nel 1990 a tredici anni per reati di opinione e nuovamente nel 1992 all'età di quindici anni per aver gridato "Tibet libero". Incarcerata nella prigione di Drapchi, ha sempre tenuto fede ai propri ideali.

Nel 1998 era stata condannata ad altri 4 anni di progione per aver gridato slogan durante la visita della delegazione del parlamento Europea alla Prigione di Drapchi a Lhasa.


In totale era stata condannata a 21 anni di carcere. Nawang Sangdrol ha raggiunto la sua famiglia dopo che le stata comunicata la decisione della Corte. Avrebbe finito di scontare la sua pena il 3 Novembre 2011. Ngawang Sangdrol è stata la detenuta politica con la pena più severa in Tibet.

In tutto il mondo associazioni pro Tibet ed Amnesty International hanno per anni condotto una campagna in favore della sua liberazione. Nawang ha fin'ora trascorso metà della sua vita in carcere duro.