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SERATE

venerdì 30 marzo 2012
Inverni in Ladakh - L'Himàlaya a Genova


30/03/2012 Stato: Italia
Regione: Liguria
Città: Genova
Dove: Auditorium Centro Civico - via Buranello - ore 21 ingresso libero
Lingua: Italiano

«La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente» Ferdinando Pessoa.

Serata organizzata dalla Lega Montagna di Genova in collaboraizone con AaZ onlus

Negli inverni 1993, 2001, 2007, 2009 e 2011, Marco Vasta ha trascorso alcune settimane in Ladakh, assistendo alle feste di fine anno ed ai riti nei monasteri. Oltre alle tradizionali danze dei monaci (il cham), alcuni eventi sono caratteristici del Ladakh e saranno raccontati nella prima parte della serata con Ladakh, when oracles and shamans meet Buddha (40'), immagini di Bruno Zanzottera e Marco Vasta. Infallibilmente programmati dall'Ufficio Turismo di Leh (più potente di qualsiasi astrologo) due abitanti del villaggio di Stok cadono in trance. Profetizzano sulle questioni religiose dell’anno appena iniziato e impartiscono benedizioni per rimuovere ostacoli e malanni. A Stok e a Matho questo avvenimento è celebrato rispettivamente in corrispondenza con lo Stok lcag-rangs e il Matho Ngag-rangs. È la stessa divinità che si emana in due persone differenti di cui si crede che una sia legata al potere temporale e l’altra al clero. A Stok, i lu-yar (lett. ”prestatori di corpo”) sono laici preparatisi con un ritiro di un mese. Durante questo periodo rimangono isolati nella loro stanza, non hanno il permesso di vedere donne, e vengono assistiti da uno tsam-yok (aiutante di ritiro). Wangdu Tsering Shutu (tsam-yok nel 2004) ci aiuta a capire il significato di riti, gesti, canti. A Mathro i lu-yar sono monaci appartenenti al monastero.
Oltre alle cerimonie degli oracoli incontriamo una degli oracoli/sciamani laici che praticano nella valle dell'Indo. A Leh vi sono due famose sciamane. Talvolta esse accettano che persone esterne presenzino ai riti di divinazione o guarigione. Quando curano malattie spesso cadono in trance e "succhiano" il male per farlo poi cadere sotto forma di saliva densa o di catrame in una ciotola.

La seconda parte della serata è Tchadar - Il sentiero di ghiaccio - Un’avventura in Himalaya (filmato 5') di Matteo Osanna ed Andrea Torri, commento di Marco Vasta - © 2007 . Presentato allo "Internacia Jarfina Festivalo" (IJF) 2007 - Düsseldorf.

Il canyon formato dal fiume Zanskar offre l'unica via che collega la valle dell’Indo con quella di Padum per un breve periodo dell'anno fra metà gennaio e metà febbraio. Questa è l’unica via di accesso allo Zanskar completamente isolato da dicembre a maggio. Dopo l'apertura del Ladakh nel 1974, già alcune centinaia di attrezzati escursionisti hanno vissuto questa esperienza, unica in Himalaya. Da Chilling a Padum sono circa 120 chilometri percorsi dai locali in cinque giorni in condizioni ottimali. Non vi sono dislivelli poiché si rimane sul fondovalle che sale dai 3.400 metri ai 3.600. La fatica è quindi tutta riposta nel camminare o, meglio, scivolare. Sul ghiaccio non si usano i ramponi, gli zanskari vi scivolano sopra. La temperatura varia da pochi gradi sotto zero fino ai -35°. Di notte si trova riparo nelle grotte lungo il fiume, sono poche le possibilità di montare una tenda.



(cuffie, volume a canna e rilassati)

Bruno Zanzottera Nasce a Monza l'11 dicembre 1957. Affascinato dalla cultura celtica, dall'età di 17 anni inizia a compiere alcuni viaggi nell'arcipelago britannico da cui, in seguito, usciranno i suoi primi reportage fotografici sulla Dublino dei racconti di James Joyce ed i vichinghi delle isole Shetland. Alla fine del 1979, compie il suo primo viaggio africano partendo dalla Francia con una vetusta Peugeot 404 che lo porterà, attraverso il Sahara, fin sulle sponde dell'Oceano Atlantico negli stati affacciati sul Golfo di Guinea. Sarà amore a prima vista. Da allora l'Africa ed i suoi abitanti saranno sempre presenti nella sua vita e nei suoi reportage fotografici. Bruno ha sviluppato la sua ricerca artistica e professionale sui temi della fotografia etnica, geografica e sociale. In questo ambito si è specializzato realizzando fino ad oggi moltissime scatti, in particolare della società africana. Attualmente collabora con le riviste geografiche e di viaggi: Geo, Focus, Airone, Panorama Travel, Tuttoturismo, Luoghi dell'Infinito, Itinerari e luoghi.
Le sue immagini sono su internet sulle gallerie Walking on the frozen river e Ladakh, where oracles and shamans meet Buddha.

Marco Vasta, mantovano di nascita e bresciano d'adozione, laureato in filosofia ed insegnante di informatica, ha raccontato le numerose esperienze di viaggio e di escursionismo nei volumi di cui è autore o coautore: Nepal, camminate ai piedi dell'Himàlaya (1985, 2a ed. 1991); Ladakh, Kashmir, Zanskar (1988); Pakistan Guida vissuta (1991); Ladakh, paese degli alti valichi (Periplo 1997, 3a ris. 2001, con Stefano Pensotti); Himalaya, dal Nepal al Tibet (1999); Ladakh guida vissuta (2004, ried. 2006); Tibet, viaggiatori nell'Oriente ignoto (FBE 2007, con Stefano Pensotti).
Socio fondatore di Aiuto allo Zanskar onlus, risiede parte dell'anno in Ladakh (India) dove organizza viaggi per Avventure nel Mondo e collabora con la Lamdon Model High School e con i Tibetan Children's Villages & Schools.


Fonte: Aide au Zanskar - Aiuto allo Zanskar
Organizza: Aide au Zanskar - Aiuto allo Zanskar 
Invito: - 

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