Una proposta per ridare piena autonomia politica, culturale e religiosa al Tibet, da 53 anni sotto l’occupazione cinese, è arrivata ieri da oltre 90 parlamentari della Camera e del Senato italiani, provenienti dalle fila di tutti i partiti, che hanno deciso di dare vita all’intergruppo parlamentare Italia-Tibet.
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TIBET, 9 MAG 2002 (0:48)
-------------------------------------------------------------------------------- IN ITALIA NASCE INTERGRUPPO PARLAMENTARE A FAVORE DI PIENA AUTONOMIA PER I TIBETANI (BRIEF, POLITICS/ECONOMY) Una proposta per ridare piena autonomia politica, culturale e religiosa al Tibet, da 53 anni sotto l’occupazione cinese, è arrivata ieri da oltre 90 parlamentari della Camera e del Senato italiani, provenienti dalle fila di tutti i partiti, che hanno deciso di dare vita all’intergruppo parlamentare Italia-Tibet. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri a Montecitorio, l’onorevole Pietro Folena (Ds) ha sollecitato a "non differire la questione Tibet" né ad "affrontarla in modo discontinuo", ed ha invitato il governo italiano a chiedere alla Commissione europea di nominare un osservatorio sulla questione tibetana. L’onorevole Marco Zacchera (An) ha denunciato il rischio corso dai tibetani di "diventare una minoranza, perdendo la propria specificità anche culturale ed economica". È poi intervenuto Chhime Chhoekyapa, rappresentante a Ginevra del governo tibetano in esilio, per sottolineare che la sa terra non chiede l’indipendenza ("non possiamo cambiare la storia") ma sostiene il diritto all’autonomia da Pechino, "principio del resto sancito anche dalla carta costituzionale cinese". Tra gli altri erano stati invitati all’incontro Gianni Vernetti (Margherita), coordinatore dell’intergruppo, Osvaldo Napoli (Fi), Alessandro Forlani (Ccd-Cdu), Fiorello Cortiana (Verdi), Karl Zeller (Svp), Piero Verni, presidente dell’associazione Italia-Tibet, e Claudio Tecchio, responsabile della Campagna di Solidarietà con il Popolo Tibetano. Le truppe cinesi hanno invaso l’altopiano del Tibet nell’ottobre 1950. Nove anni dopo il Dalai Lama è stato costretto all’esilio e ora vive a Dharamsala (India), ma continua tenacemente a lottare per la sua terra. (LM)
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